Trenta cose notevoli del 23 gennaio 2015
Morto il vecchio re saudita Abdullah, il nuovo re Salman, suo fratello, dovrà vedersela con l’estremismo islamico, l’Iran e il petrolio.
Scrive il Wall Street Journal che difficilmente cambierà la politica petrolifera saudita.
Un po’ di cartine firmate Limes sull’Arabia prima del regno dei Saud, durante il regno dei Saud, nella guerra fredda. E poi le complicate partite dell’Islam viste da Riyad, tutti gli Islam del mondo e le guerre fratricide Islam contro Islam.
In una tabella invece il complicatissimo albero genealogico della famiglia reale saudita.
Nel 2014 solo Boko Haram ha ucciso la metà dei civili morti in zone di guerra africane.
Stagnazione lunga, bancocentrismo europeo, divisioni politiche e unione monetaria troppo frammentata. I quattro ostacoli davanti al bazooka di Draghi.
Il Qantitative easing all’europea confrontato con i precedenti americani, giapponesi e inglesi in una chart.
Ucraina 2014 in cifre: produzione industriale -11%; deprezzamento della moneta -50%; truppe russe dentro i confini 9.000 (fonte: World Economic Forum).
Chi seguono sui social media i potenti della terra riuniti a Davos? Lo racconta una bellissima infografica interattiva del Financial Times.
Montagna contro montagna. Come prevedibile, il Sundance Festival batte Davos nell’abbigliamento sky-town style di invitati e relatori.
#Syriza a due giorni dal voto in Grecia ha convinto quasi tutti, anche Berlino. E valuta una mossa a sorpresa per il capo dello stato (via Eunews).
Il declino della fertilità in India: nel 1971 5.1 bambini per ogni donna; nel 1981 4.5; nel 1991 3.6; nel 2014 2.4 (fonte: The Guardian).
#Italicum Quanti eletti con preferenze e quanti nominati? Il Cise fa un po’ di chiarezza. E qualche simulazione (via Lorenzo Pregliasco).
Insegnanti, bidelli e amministrativi. Nella scuola italiana scatta la corsa alla pensione: 6.900 domande in più del 2014 (via Marianna Bruschi).
La sindrome Nimby (Not In My Backyard) sta costando agli Usa parecchi miliardi ogni anno. Sulle grandi e piccole opere tutto il mondo è paese.
Terrorismo, Internet e dati sensibili. Perchè l’Europa sta diventando un problema per i colossi tech americani.
Il lavoro nell’era dei robot. Guy Ryder spiega come l’automazione rappresenti una delle sfide principali della nostra epoca.
In Olanda è appena scoppiata una crociata. Le sigarette elettroniche uccidono davvero?
MIT Technology Review racconta cos’è Hololens, l’incredibile progetto di realtà virtuale di Microsoft per fare concorrenza ai Google Glass.
#CoreadelNord Prove di capitalismo a Pyongyang! Su Internazionale (paywall) il racconto di come sta nascendo l’embrione di un’economia di mercato che minaccia Kim Jong-un.
Greg Wyler e la grande sfida di costruire un internet spaziale.
Perché l’#eBay che abbiamo conosciuto in questi anni è praticamente morto. E la causa del decesso si chiama Carl Icahn.
L’incredibile inquinamento in Cina visto e filmato dal regista Leone D’oro Jia Zhangke (via Internazionale).
Due mesi dopo il verdetto di assoluzione per la morte di Michael Brown, il fotografo Andrew Renneisen è tornato a #Ferguson sui luoghi e tra la gente che ha protestato.
Perché le feste di compleanno dei bambini stanno diventando sempre più esagerate. E perché stiamo andando tutti dietro l’onda.
Se per caso volessi fare business in Cina, ecco la mappa delle province a più alto tasso di corruzione. Per evitarle, oppure per andare proprio lì…
Entro il 2030 ben 40 città del mondo avranno più di 10 milioni di abitanti. Oggi sono ventotto.
Una curiosa storia dell’economia globale attraverso le magliette delle squadre di calcio (via Alberto Nardelli).
In Bolivia il basket sta diventando popolarissimo tanto da attirare molti giocatori statunitensi. “Bolivian ball” è un grande reportage di Eduardo Leal.
La faccia un po’ così di Roger Federer sconfitto da Andrea Seppi agli Open di Australia.