La clinica del petrolio

Tac, super microscopi, simulatori, geologi, ingegneri e clima familiare. Un pomeriggio nei laboratori di Bolgiano dove quarant’anni fa Eni ha deciso di concentrare le attività di ricerca e sviluppo tecnologico nel settore Oil & Gas. Per costruire un modello di giacimento si devono passare esami sofisticati 

Le ultime carote arrivano direttamente dai pozzi in Congo. Devono essere fresche di viaggio perché sono ancora imballate davanti all’ingresso di un’ampia sala luminosa, le etichette scritte a pennarello, dentro piccoli box di alluminio che sembrano bottiglie di champagne.

Quando si entra nei laboratori di Bolgiano, la frazione di San Donato Milanese dove quarant’anni fa Eni ha deciso di concentrare le attività di ricerca e sviluppo tecnologico nel settore Oil & Gas, trasferendole dai vecchi edifici squadrati di Agip Mineraria costruiti in epoca Mattei lungo viale De Gasperi, la prima cosa che ti viene da chiedere è perché si usa il nome di una verdura per indicare reperti di rocce intrise di idrocarburi (lo scopriremo tra pochissimo).

Nei bunker del laboratorio, stipata in 180mila casse di carote, è contenuta praticamente tutta la storia petrolifera di Eni. Una grande biblioteca energetica che corre dall’epopea Agip negli anni Venti-Trenta al petrolio in Val Padana fino alle ultime scoperte in giro per il mondo, dall’Africa all’America Latina. Bolgiano è la stazione imprescindibile, la “clinica” del petrolio dove tra le altre cose si fanno gli esami alle rocce, come fossero i muscoli dei campioni del calcio sottoposti alle visite mediche prima di firmare e presentarsi ai tifosi. Abili e arruolati.

In realtà “carota” è una libera traduzione (molto libera) dall’inglese “core”. Diciamo una traduzione maccheronica: core=carota. Qualcuno se l’è inventata tanti anni fa e da quel momento è diventata di uso convenzionale.

In sostanza la carota è un cilindro di roccia che viene prelevato durante la perforazione di un pozzo. Per farlo si usa uno strumento, il carotiere, e un piccolo scalpello diamantato a forma di corona circolare di circa 20 centimetri.

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