Sanità privata, così gli italiani pagano due volte

L’ultimo caso, a partire dal 1° gennaio 2024, è l’affidamento ai privati del Pronto Soccorso dell’ospedale di Tortona, prima struttura Covid in tutto il Piemonte nei mesi drammatici della pandemia.

Non si tratta solo di medici “gettonisti”, la pratica di coinvolgere cooperative esterne per coprire i turni sguarniti negli ospedali pubblici, bensì di una fornitura stabile di personale.

Per la prima volta un’associazione temporanea di imprese (Ati), formata da Codess Sociale di Padova, Coop il Gabbiano di Varese, Medical Line Consulting di Roma e Codess Sanità di Villorba di Treviso, fornirà per 9 anni il personale sanitario del Pronto Soccorso e di alcuni ambulatori. Il bando vale 50 milioni di euro e coinvolge tutti i medici, non gli infermieri che restano dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn).

“In realtà parte tutto dalla Riabilitazione funzionale che volevamo aprire per garantire un servizio ai cittadini”, ha spiegato alla stampa locale il direttore generale dell’Asl di Alessandria, Luigi Vercellino. “Vista la carenza di medici, c’era la necessità di potenziare i servizi ambulatoriali e superare la difficoltà a coprire i turni del Pronto Soccorso”.

La riabilitazione, ammette Vercellino, “offre un maggior margine di guadagno per chi gestisce. In cambio, i privati si accollano anche la gestione del Pronto Soccorso e della piattaforma ambulatoriale, che, al contrario, in sanità non è considerata un’attività redditizia.”

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