Gli ultimi segni della grande espansione sono le aperture a ridosso dei quartieri centrali di alcune città italiane, con formati di prossimità allo scopo di intercettare nuove quote di mercato e nuovi clienti.
Lidl in piazzale Lodi, viale Tibaldi e tra poco in via Solari a Milano (24esimo store cittadino), dopo l’esordio nel lontano 1995 al Giambellino. Aldi che subentra a Bennet in viale Monza e apre in via Galvani e in viale Abruzzi (sempre a Milano). Eurospin in via Santa Maria Goretti a Roma, in un quartiere ad alta densità residenziale, con la previsione di replicare il formato in altre cinque grandi città italiane (oltre la capitale): Milano, Torino, Genova, Napoli e Palermo. E poi Penny Market a Siena (in piazza Matteotti), Palermo e Catania (proprio di fronte al Tribunale) mentre anche a Verona, Monza, Trento e Varese si segnalano aperture “low cost” di questo tipo.
Le insegne dei discount sono ormai talmente mescolate a quelle tradizionali che il consumatore medio nemmeno ci fa (più) caso. I layout dei nuovi negozi sono quasi indistinguibili da quelli della GDO classica, si trova un buon assortimento di prodotti e, spesso, molte delle marche più famose. Così le scelte di acquisto vengono fatte sempre più sulla spinta di promozioni, prezzi corti e presenza di una determinata linea prodotto piuttosto che sulla rigida scansione “supermercato o discount?” in voga quando queste insegne nascevano e s’insediavano solamente nei quartieri periferici o fuori dalla cintura urbana delle nostre città.