Diciotto cose notevoli di giovedì 8 gennaio 2015
Quanto dobbiamo preoccuparci dopo gli attentati di Parigi? Un utile dossier raccolto da Ispi.
Saverio Raimondo ha scritto una cosa intelligente sulla satira di Charlie Hebdo, mettendo in guardia dal delirio della retorica di queste ore: quella xenofoba come quella martirizzante. E delle due, la seconda rischia di essere la peggiore. “Fare di autori satirici degli eroi in quanto vittime di atrocità sarebbe un attentato alla libertà di satira quasi più orrendo di un kalashnikov…” In effetti.
Un sondaggio della scorsa primavera dell’autorevole Pew Research solo apparentemente curioso: il gradimento verso le persone di fede musulmana è più alto in Francia che in qualsiasi altro paese europeo. Cambierà l’opinione dopo l’attentato al settimanale Charlie Hebdo?
Ma quanti sono i cittadini di fede musulmana presenti su suolo europeo? E che differenza c’è tra presenza effettiva e percepita? Qualche numero utile, al netto dei clandestini di cui si hanno verosimilmente poche stime realistiche.
Scrive il New Yorker che la colpa dell’attentato a Charlie Hebdo è di un’ideologia che da decenni produce terrore, e basta. Siamo d’accordo.
Sfogliare un giornale online e uno su carta non è la stessa cosa, lo si vede bene sulla copertura di fatti eccezionali come l’attentato a Charlie Hebdo. Un bel raffronto, impietoso per noi, tra Guardian, Repubblica e Corriere della Sera.
Chiusa la striscia dedicata ai fatti di Parigi, Silvia Merler racconta sul sito del Bruegel come, ahinoi, non solo l’Italia ma un pezzo grande di eurozona non è un luogo per giovani lavoratori. Numeri impressionanti da meditare.
La spesa militare cinese, al netto dell’inflazione, è passata dai 29,9 miliardi di dollari del 1998 ai 171,4 del 2013 (fonte: International Spectator). Quando si dicono gli investimenti.
Mentre la classe media occidentale arranca e si sfilaccia, quella globale cresce a vista d’occhio. E’ tutta una questione di punti di vista.
La meravigliosa infografica interattiva del Financial Times su come si formano, crescono o si riducono i debiti pubblici dei paesi del mondo. Se avete qualche minuto libero, val la pena giocarci e fare un po’ di confronti. Prima di deprimersi…
Una bella chart pubblicata da The Economist mostra quali sono gli aeroporti dove transita il maggior numero di passeggeri al mondo. Caso mai ci capitate potete fare bella figura con i vostri compagni di viaggio.
A che punto è il progetto #garanziagiovani tanto sbandierata dagli ultimi governi italiani? Piuttosto indietro, secondo l’infografica curata dagli esperti di Adapt.
Il Guardian dedica un ottimo long read firmato Tobias Jones alla morte di Yara Gambirasio. Un delitto che ossessiona non solo in Italia.
Qualche motivo “scientifico” a rinforzo della bontà di sposarsi. Sempre meglio che restare single.
36 ore a Milano è il titolo del video che il New York Times dedica alla città più cosmopolita d’Italia in vista di Expo 2015: food, moda, design, business, cultura e arte. Finalmente torniamo nei radar che contano.
C’è stato il viaggio inaugurale della più grande portacontainer del mondo. E’ lunga 400 metri, ha attraccato al porto di Felixstove (Gb) e fa oggettivamente impressione. Naturalmente batte bandiera cinese.
Sarà un anno d’oro per i tablet: ne saranno venduti 233 milioni in tutto il mondo, più 8% rispetto al 2014. Avanti con l’abbuffata.
Oggi Elvis Presley, il re del rock, avrebbe compiuto 80 anni. L’esordio, il successo, gli ultimi anni in 14 belle foto selezionate da Internazionale.