Trenta cose notevoli del 6 febbraio 2015
Perché la troika ha fallito ad Atene spiegata in numeri (via Thomas Manfredi).
#Renzi, un capolavoro, un bluff e un problema: il governo. The show must go on nel raccontone di Mario Sechi.
Il gran ballo della diplomazia, la crisi Ucraina, l’Europa invertebrata. Come l’Occidente sta perdendo Putin è una lunga inchiesta del Financial Times (qui la seconda puntata).
Cosa vuole Putin? Una provincia autonoma e una Minsk allargata. Mediazione difficile (via Marco Zatterin) con Hollande e Merkel che volano a Mosca.
L’intolleranza dopo le violenze. L’inviata di Vice News torna a Parigi sui luoghi degli attacchi terroristici a #CharlieHebdo e al supermercato kosher per capire come gli attentati hanno scosso la società francese e le (tante) minoranze che la compongono.
Il fronte giordano del #CaliffodelTerrore nella radio intervista a Maurizio Molinari.
Il Re condottiero. Abdullah di Giordania contro l’Isis dopo la macabra esecuzione del pilota.
Dentro la nuova guerra giapponese allo stato islamico.
Il giro dei soldi dell’Ilva in una infografica. I documenti sul recupero del tesoro dei Riva (dal blog di Massimo Mucchetti).
Niente coltivazioni. In Italia gli Ogm restano vietati.
Chi l’avrebbe detto, eh. Le grandi corporation del petrolio alle prese con i licenziamenti (via Giampaolo Tarantino).
Festa Popolare. Il senso della riforma bancaria voluta dal governo Renzi e chi ci guadagna davvero, al netto di qualsiasi dietrologia (via Fabio Bolognini).
Un po’ di numeri sulle multinazionali che nascondono miliardi di dollari all’estero senza pagarci le tasse.
Spie britanniche fuorilegge, un’altra vittoria per Snowden. E per tutti noi (via Fabio Chiusi).
Un grande reportage del New York Times racconta la vergogna dei campi di detenzione familiari in America.
Tutti i segreti dietro la passione sfrenata degli indiani per il porno.
La danza di Dilma. La crisi del governo brasiliano di Rousseff, che azzera i vertici di Petrobras, è insidiata nelle favelas ma più ancora teme la siccità.
Chi sta vincendo nello scontro tra Congresso e Casa Bianca secondo Reuters.
Mother Jones ripubblica un intenso foto reportage sul primo hospice per malati terminali di Aids, aperto nel 1992 a Seattle.
La ricerca Save The Children-Ipsos rivela che l’89% dei minori è sempre connesso a internet.
La killer app per vendere i giornali è, semplicemente, la credibilità. Lo dice Google e lo confermano i dati (via Ventunolab).
Quegli strafalcioni (in lingua straniera) sul sito web di Expo2015.
La classifica mondiale dei paesi che consumano più zucchero e grassi nella ricostruzione del Washington Post.
Esportare i bamboccioni. Il 30,3% dei giovani americani 18-34enni vive ancora a casa con i genitori (via Intermarketblog).
Anche se i dati sul mercato del lavoro Usa registrano un forte aumento di occupati, salari e della disoccupazione (no, non è un paradosso). Qui invece la mappa delle città che hanno visto crescere di più l’occupazione.
Scrive Francesco Seghezzi di #Adapt che il problema del #JobAct è che ignora dove va il mercato del lavoro.
Sentirsi spesso e non vedersi mai. Un’intervista diciamo sentimentale con Gabriele Salvatores (via Giulio D’Antona).
Nella grande battaglia dello streaming video Amazon batte Netflix. Per ora.
Il Guardian racconta la storia turbolenta del colombiano Juan #Cuadrado, dalla morte precoce del padre all’approdo londinese nel Chelsea di Mourinho. Lotta & trionfi, passando fugacemente per Firenze.
C’è qualcuno messo peggio della nostra serie A. Dodici delle venti squadre del campionato di calcio francese cercano azionisti e investitori per non affondare.