Ventisette cose notevoli del 18 febbraio 2015
La situazione in #Libia, come #Isis ha saputo sfruttare i gruppi armati presenti sul suo territorio e che interessi in ballo ha davvero l’Italia nella bella analisi di Matteo Colombo.
Il Medio Oriente che sarebbe potuto essere (la donchisciottesca spedizione di inizio novecento promossa dal presidente Wilson…) e un po’ di numeri e grafici che dimostrano come in realtà la guerra in Libia non sia mai finita: dal 2014 ci sono stati oltre 3mila morti (via Jacopo Ottaviani).
Slate si chiede quanti gruppi estremisti affiliati all’Isis siano realmente Isis. Il tema non è affatto banale.
#Nigeria La strada verso le elezioni lastricata di morti nella Storify di Reported.ly. e una interessante video spiegazione in tre minuti di #BokoHaram.
Tregua fragile. Un ottimo video reportage di Vice News dall’aeroporto di #Donetsk in macerie mentre l’Ucraina sconfitta si ritira da #Debaltsevo.
Intanto per gli americani la Russia è tornata ad essere la principale minaccia mondiale (fonte: Ian Bremmer).
“Come sono diventato un marxista erratico” è il bellissimo long read del Guardian su Yanis #Varoufakis. Da leggere per capire la partita a scacchi Atene-Berlino di questi giorni.
Atene apre a un’intesa, ma in tanti sperano ancora nel #Grexit. Il video commento di Marco Valerio Lo Prete.
In mezz’ora, Ray Dalio, il fondatore del hedge fund più grande del mondo, spiega come funziona l’economia.
L’India svela un progetto da 8 miliardi di dollari per produrre nuove navi da guerra. Si chiama deterrenza anti Pechino (via Antonio Talia).
La nuova ondata di cittadini dell’est Europa (+23% rispetto all’anno scorso) che sbarcano in Inghilterra per lavorare.
Nuove geografie politiche. Cosa rivela il mosaico di uomini e nomine costruito attorno a Sergio Mattarella e perché potrebbero essere guai per #Renzi (via Salvatore Merlo).
Scrive Philippe Ridet che finora #Renzi sta cambiando più la sinistra che il paese.
Parchi pubblici e spazi verdi. I comuni italiani che spendono di più nel dossier #OpenPolis.
Scandali “Popolari”. Dalla produzione direttamente alla fiction: il cinema ora si fa in banca (via Fabio Bolognini).
Berlusconi bibliofilo. #Mondadori verso l’acquisto dei libri di #Rcs. A Segrate devono aver pensato: “se ha funzionato per Penguin e Random House…” (via Giulio D’Antona).
La fabbrica della rivoluzione. Viaggio nello stabilimento #Fiat di Melfi, dove si torna ad assumere passando per l’America (via Luciano Capone).
Dei ricercatori belgi hanno identificato a Cuba una forma di Hiv che si tramuta velocemente in Aids.
Dentro la grande siccità che sta colpendo San Paolo (e le feste di carnevale in Brasile).
Il 75% di tutti i raid dei pirati nel mondo colpiscono le linee mercantili asiatiche.
Abitudine e diffidenza: perché il fax resiste ancora (nonostante tutto).
Come Alessandro Volta, nato 270 anni fa, ha inventato la pila (e battuto Napoleone).
I 16 trend dell’innovazione di cui discutono ogni giorno gli investitori della Silicon Valley (via Irene Serafica).
“Gangster’s Paradise” è un magnifico reportage da San Pedro Sula, la città più violenta dell’Honduras. Paura e disperazione alimentano l’esodo forzato verso gli Usa.
L’incredibile crescita delle sigarette Marlboro in una chart.
Arrigo #Sacchi e il dilemma dei troppi stranieri nel campionato italiano agitano un paese che ha vinto la prima Coppa del Mondo (1934) schierando quattro oriundi argentini.
Lo spettacolo delle cascate del Niagara ghiacciate.