Diario delle cose notevoli edizione weekend dell’11-12 aprile 2015
Frase del giorno
“Giovanni Errani è stato assolto in appello perché il fatto non sussiste. Mesi fa il fratello Vasco, condannato per falso ideologico, si dovette dimettere da presidente della Regione Emilia Romagna. As usual…”
Alessandro Barbera
Sabbie arabe
Pantano yemenita. Secondo il Washington Post l’Arabia Saudita in Yemen si è cacciata in un ginepraio difficilmente risolvibile. “Sarà il loro Vietnam…”
Scuole sotto attacco. Sempre più spesso i terroristi attaccano gli studenti, come a Garissa (ma non solo). Sanno bene che l’istruzione è il miglior antidoto all’integralismo.
Il Grande Gioco. L’Economist mette in fila tutti i problemi, non solo geopolitici, che l’avanzata dei jihadisti in Siria pone agli Stati Uniti.
Guerra & Pace
Saremo alleati? Analisti scatenati nell’interpretare le parole fredde e sibilline della guida suprema Ali Khamenei sul negoziato nucleare. Per il Wall Street Journal servono a dare più spazio di manovra negoziale da qui a giugno al presidente Rouhani e al ministro degli Esteri Zarif; per il Los Angeles Times l’Ayatollah sa bene che le sanzioni occidentali non potranno sparire da un giorno all’altro ma che il diavolo si nasconderà nei dettagli dell’accordo; per il New York Times, infine, la scaramuccia è collegata all’escalation militare in Yemen, dove gli Usa appoggiano i sauditi contro i ribelli sciiti Houthi sponsorizzati da Teheran. Nel frattempo le autorità iraniane vorrebbero prolungare i negoziati oltre il 30 giugno. Operazione: logorare i nervi americani…
Nel continente nero. Vice News è andata in Nigeria per incontrare l’esercito impegnato nella lotta a Boko Haram. Unici giornalisti in prima linea nel nord della Nigeria, hanno assistito alle prime mosse della più grande insurrezione militare finora mai verificatasi.