L’industria dell’eleganza

Nei giorni di Pitti e delle sfilate di Milano un viaggio nell’industria della moda maschile, dopo la sbornia da streetwear e la stagione del Covid.

“L’eleganza maschile? Prima eravamo in divisa, oggi siamo più liberi…”, abbozza Antonio De Matteis, amministratore delegato di Kiton, il luxury brand napoletano che ha chiuso un 2023 da record toccando i 200 milioni di fatturato (+25% sul 2022).

Definire l’eleganza non è mai facile perché è sempre una convenzione culturale figlia dello spirito dei tempi. Però è indubbio che negli ultimi cento anni l’abito classico da uomo (blu, nero o grigio) e l’inseparabile cravatta hanno rappresentato la cifra estetica della classe dirigente e del soft power occidentale.

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