Sulla statale 51 per cortina, aspettando le olimpiadi 2026

Milano Cortina 2026, lo dice il nome stesso. Saranno Olimpiadi diffuse tra Lombardia, Veneto e Trentino-Alto-Adige ma il loro successo dipenderà da come risponderà il “sistema Cortina”.

Amata dagli alpinisti inglesi a inizio Novecento, Cortina e le sue candide crode entrano nei radar internazionali con i Giochi invernali del 1956 che la lanciano nel gotha delle località montane più glamour.

Dopo il mito degli anni Sessanta-Settanta, la perla ampezzana si è un po’ seduta sugli allori. Il risveglio è solo degli ultimi anni, con il traino dei mondiali di sci 2021 e, adesso, la corsa olimpica.

Per questo il successo dei Giochi dipenderà dalla sua capacità di tornare una grande località turistica internazionale, prima ancora che sciistica, specie in tempi in cui lo spauracchio “fine della neve”, causa climate change, spaventa molti appassionati del circo bianco.

A Cortina, però, dove nel febbraio-marzo 2026 si terranno le gare di 5 discipline olimpiche (sci alpino femminile, bob, slittino, skeleton e curling) e le paralimpiadi, bisogna arrivarci. E qui cominciano le difficoltà.

Continua a leggere il reportage sul Sole 24 Ore

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